Peccato per gli assenti

Educational awards 2016 ovvero premi per le scuole e confidenze dei manager su come scelgono i propri collaboratori

L’edizione 2016 dell’educational awards di Confindustria Vicenza si è tenuta il 17 maggio presso l’aula magna del Liceo Scientifico “G.B. Quadri” di Vicenza. La commissione scuola dell’associazione degli imprenditori ha voluto premiare i vincitori dell’Olimpiade della macchina utensile nonché le scuole partecipanti a “La tua futurimpresa” e assegnato borse di studio per soggiorni all’estero a studenti meritevoli.

Il tema principale della serata si è sviluppato su due cardini: cosa cercano gli imprenditori nelle persone e come le persone possono raggiungere i propri obiettivi.

Luciano Vescovi, neo presidente di Confindustria Vicenza, ha sottolineato l’importanza della disciplina e delle regole, viste come argini utili a convogliare le idee progettuali dei giovani verso un obiettivo raggiungibile. Grande importanza in tal senso è stata data all’alternanza scuola lavoro per dar modo agli studenti di confrontarsi con le realtà aziendali e calibrare le loro intuizioni sull’organizzazione delle imprese.

Cristina Bombassei, amministratore esecutivo della Brembo, ha illustrato i criteri adottati in sede di selezione del personale. L’azienda ha adottato un modello basato su Performance, Competenze, Potenziale e Motivazione. Grande importanza rivestono le competenze trasversali come la flessibilità, la proattività, la formazione continua, la capacità di influenzare i  colleghi a prescindere dalle leve gerarchiche, la capacità di risolvere i problemi e la capacità di lavorare in gruppo. Molto interessante la sottolineatura sull’importanza della lingua italiana, oltre alla già scontata conoscenza della lingua inglese.

Roberto Zecchino, vice presidente delle risorse umane di Bosch Sud Europa, ha parlato del progetto “Allenarsi per il futuro” che prevede contatti diretti con le scuole di ogni ordine e grado. L’iniziativa si sta attuando sul territorio italiano insieme a enti, istituzioni e scuole al fine di proporre e promuovere il sistema di alternanza scuola-lavoro, quale possibile azione per diminuire la disoccupazione giovanile.

Una grande e inaspettata sorpresa è venuta dall’intervento di Maurizia Cacciatori. Conscia di aver ricevuto moltissimo dallo sport, ha deciso di trasmettere la carica agonistica ai giovani. Gli slogan scelti per scuotere gli studenti dal loro torpore, dal facile alibi di scaricare le responsabilità del loro insuccesso a professori, scuola, ambienti ostili, dalla loro sfiducia nel futuro hanno preso spunto dalla sua forza di non abbattersi mai, neppure di fronte alle sconfitte. “Vorrei dire al treno che passa una volta sola: se ci tengo davvero me la faccio anche a piedi!” e poi “Se la vita ci presenta un muro, gioca a mani fuori”, preso direttamente dal linguaggio del volley.

Le fredde parole non possono descrivere però l’energia con cui l’ex capitano della nazionale olimpica ha voluto parlare dei suoi incontri con i giovani. Ha attribuito allo spirito materno la spinta e il desiderio di motivare i giovani al cambiamento. Non ha lesinato critiche a certi genitori che spingono i figli a percorrere le loro stesse orme: i ragazzi vanno spronati a scoprire il proprio talento, a coltivare le proprie passioni e a valorizzare le loro attitudini.

È mancata la presenza dell’ospite più importante: la scuola. Pochissimi studenti, ancor meno genitori e solo i docenti accompagnatori dei concorrenti hanno riempito qualche isolata poltrona.