Incontro aperto sul progetto “Prima la vita, per tutti”

Incontro aperto sul progetto “Prima la vita, per tutti”

Una serata dove i genitori potranno ascoltare e chiedere delucidazioni sul dibattuto tema dei richiedenti asilo

 

Il progetto è stato presentato al collegio docenti e successivamente discusso in consiglio di Istituto il 15 gennaio. L’iniziativa si prefigge la sperimentazione di accoglimento dei richiedenti asilo all’interno della scuola.

Il consiglio di istituto ha respinto il progetto con 9 voti contro 8.

L’ente promotore è l’associazione Corpi Civili per la  Pace. I destinatari sono i richiedenti asilo che siano seguiti da una cooperativa da almeno 3 mesi. Una commissione mista composta, tra gli altri, anche da uno psicologo, deciderà l’eventuale compatibilità con l’ambiente  scolastico. La scuola può ovviamente rifiutarsi e il protocollo condiviso tra Prefettura, Comune  e Istituto Rossi prevede l’accoglimento di almeno 2 fino a un massimo di 10 persone.

Le abilità del singolo saranno determinanti per la scelta delle attività a cui saranno assegnati.

I rifugiati potranno rimanere in classe al massimo un paio d’ ore, il tempo necessario per poter raccontare la propria storia e rispondere alle domande degli studenti.

Il personale, che obbligatoriamente affiancherà il profugo durante la sua permanenza a scuola,  potrà segnalare l’eventuale comportamento inadeguato dello stesso. Il protocollo del rifugiato avrà durata massima di 3 mesi, con rinnovo tacito.

I nostri rappresentanti in consiglio di Istituto hanno bocciato la proposta, in attesa di conoscere meglio i dettagli del progetto, in particolare quali garanzie offrono le istituzioni in termini di identificazione e valutazione dell’integrità morale dei richiedenti asilo.

Per poter ottenere le informazioni necessarie ad avere un quadro più particolareggiato dell’iniziativa è importante che tutti i genitori partecipino all’incontro con le istituzioni coinvolte: Scuola, Prefettura, Comune e associazione “Corpi civili per la pace”.

Fissatevi l’appuntamento: martedì 23 febbraio, dalle 20.30 alle 22.30.

Partecipiamo!

Caritas presenta il proprio sportello educativo nella seconda serata per genitori

L’incontro con Caritas, avvenuto il 2 febbraio 2016 in aula magna del Rossi, ha portato alla luce un lavoro nascosto, paziente, curato, utile e insostituibile per aiutare i genitori nel loro difficile mestiere.
Anna Verde, Francesca Montemezzo e Paolo Martini hanno illustrato l’approccio che essi hanno impostato sin dal 2011, quando venne piantato il primo seme del progetto, che passando attraverso un corso di formazione tenutosi nel 2012, ha germogliato nel 2013 con lo sportello educativo.
L’attività, rivolta ai soli genitori, si pone alcuni obiettivi quali il sostegno, l’aiuto, la disponibilità al dialogo, il confronto e l’indirizzamento alle strutture del territorio, nei casi in cui sia necessario un intervento specifico su problemi quali le dipendenze o la violenza.
Per i casi di normale complessità, si può essere indirizzati agli appositi servizi erogati ugualmente dalla Caritas, come lo sportello psicologico.
Lo sportello educativo, infatti, vuole essere un primo contatto che i tredici volontari offrono ai genitori che cercano una risposta ai loro problemi o che desiderano semplicemente un conforto sul loro agire quotidiano.
Il servizio offerto è garantito dalla duplice presenza di pedagogisti che garantiscono l’obiettività e la corretta valutazione dei problemi che un singolo potrebbe potenzialmente inquinare con la propria soggettività.
Per una maggior efficacia dei risultati, i relatori consigliano quattro colloqui da tenersi a distanza di quindici giorni.
I costi sono puramente simbolici: è gradito un contributo liberale di dieci euro al massimo, per l’intero ciclo di sostegno.
Per maggiori dettagli, è possibile rivolgersi alla casella sostegnoeducativo@caritas.vicenza.it oppure fissando un appuntamento al numero 345 5626820.
Le giornate riservate alle attività sono il martedì dalle 19.30 alle 21.30 e il venerdì dalle 15 alle 17.